Tutti noi abbiamo dei tarli musicali – detti anche earworms – che frullano per la testa. Sono difficili da scacciare, e secondo i ricercatori servono a ricordare.
L’anno scorso un ragazzo di 21 anni si è rivolto disperato agli psichiatri del Central Institute di Kanke nel Jharkland indiano: da 5 anni gli frullava in testa l’intera colonna sonora di un film hindi, quasi 3 minuti di musica con fino a 35 replay al giorno. Un caso che si è rivelato persino resistente ai farmaci. Fortunatamente il suo è un caso estremo, di solito non è necessario ricorrere alla chimica: il tarlo dell’orecchio, o öhrwurm (così lo chiamarono i ricercatori tedeschi a fine ’800, o earworm per gli inglesi), è molto comune.
Ma che cos’è? Perché si “appiccica”? Come farlo sloggiare?